La sostenibilità IT non è solo una moda

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La sostenibilità IT non è solo una moda

Apr 4, 2024 | Uncategorized

La sostenibilità nell’IT non è soltanto un trend del momento o un argomento di nicchia per le aziende all’avanguardia; è diventata una componente essenziale e imprescindibile della strategia aziendale globale. L’importanza crescente di pratiche sostenibili nel settore IT è sottolineata dall’evoluzione delle normative, come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell’Unione Europea, che mira a standardizzare e rendere più trasparente il reporting sull’impatto ambientale, sociale e di governance (ESG) delle aziende. Queste iniziative legali non solo enfatizzano la responsabilità delle imprese nei confronti dell’ambiente e della società ma evidenziano anche un cambiamento fondamentale nel modo in cui le aziende devono pensare e agire in relazione alla sostenibilità.

La “Corporate Sustainability Reporting Directive” (CSRD) amplia significativamente l’ambito di applicazione della precedente Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD), includendo una gamma più ampia di aziende:

Aziende di Interesse Pubblico: Questa categoria include aziende quotate sul mercato azionario dell’UE, banche e compagnie assicurative, che già erano soggette alla NFRD. La CSRD estende l’obbligo di rendicontazione a tutte le imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti.

Grandi Aziende: Le grandi imprese che non sono considerate di interesse pubblico ma soddisfano almeno due dei seguenti criteri: più di 250 dipendenti, un bilancio totale superiore a 20 milioni di euro o un fatturato netto annuo superiore a 40 milioni di euro.

Aziende di Medie Dimensioni Quotate: La CSRD si applica anche a società quotate di medie dimensioni nell’UE, offrendo un’estensione significativa della copertura rispetto alla precedente direttiva.

Fasi di Implementazione:

L’adozione e l’implementazione della CSRD saranno attuate in fasi, in base alla dimensione dell’azienda e alla sua condizione di quotazione:

Dal 2024: Le aziende già soggette alla NFRD dovranno iniziare a conformarsi alla CSRD per l’anno fiscale che inizia il 1° gennaio 2024, con i report pubblicati nel 2025.

Dal 2025: Le grandi aziende che non erano precedentemente soggette alla NFRD dovranno adempiere agli obblighi della CSRD per l’anno fiscale che inizia il 1° gennaio 2025, rendendo disponibili i loro report nel 2026.

Dal 2026: Le aziende di medie dimensioni quotate (escludendo le microimprese quotate) saranno tenute a conformarsi alla CSRD per l’anno fiscale che inizia il 1° gennaio 2026, con i primi report pubblicati nel 2027.

Queste scadenze forniscono alle aziende il tempo necessario per prepararsi alle nuove esigenze di rendicontazione, consentendo loro di adattare i loro sistemi di raccolta e gestione dei dati per soddisfare gli standard richiesti dalla CSRD. La direttiva mira a rendere il processo di reporting di sostenibilità più trasparente, affidabile e comparabile, fornendo al contempo agli stakeholder informazioni chiave sugli impatti ESG delle aziende.

La “Corporate Sustainability Reporting Directive” (CSRD) avrà un impatto significativo non solo sulle aziende direttamente tenute al reporting di sostenibilità, ma anche sui loro fornitori. Questo perché la CSRD richiede alle aziende di fornire una rendicontazione dettagliata non solo delle proprie operazioni, ma anche delle loro catene di fornitura e di valore. Di conseguenza, le imprese tenute a conformarsi alla CSRD dovranno valutare e rivelare l’impatto ambientale e sociale delle loro interazioni con i fornitori.

Implicazioni per i Fornitori:

Valutazione dell’Impatto Ambientale e Sociale: I fornitori potrebbero dover fornire ai loro clienti aziendali dati e informazioni dettagliate sui propri impatti ambientali e sociali, inclusi, ma non limitati a, consumi energetici, emissioni di gas serra, gestione dei rifiuti, pratiche lavorative e diritti umani.

Trasparenza e Conformità: Le aziende soggette alla CSRD potrebbero richiedere ai loro fornitori di adottare politiche e pratiche più trasparenti e sostenibili per garantire la conformità con i propri obblighi di reporting. Ciò potrebbe includere la necessità per i fornitori di adottare standard riconosciuti a livello internazionale o di sottoporsi a audit esterni.

Gestione del Rischio della Catena di Fornitura: Le aziende saranno incentivati ad identificare, valutare e gestire i rischi legati alla sostenibilità nella loro catena di fornitura. Ciò potrebbe portare a una selezione più rigorosa dei fornitori e alla preferenza per quelli che dimostrano pratiche di business sostenibili.

Opportunità di Mercato: D’altra parte, per i fornitori che già adottano pratiche sostenibili, la CSRD rappresenta un’opportunità per distinguersi nel mercato e rafforzare le proprie relazioni commerciali con le grandi aziende, che saranno alla ricerca di partner in linea con i propri obiettivi di sostenibilità.

Innovazione e Sviluppo Sostenibile: La necessità di conformarsi agli standard di sostenibilità richiesti dai propri clienti può spingere i fornitori a investire in innovazione e sviluppo sostenibile, migliorando l’efficienza energetica, riducendo le emissioni di carbonio e promuovendo pratiche lavorative etiche.

In conclusione, la CSRD enfatizza l’importanza della sostenibilità non solo all’interno delle singole aziende ma in tutta la catena del valore, stimolando un approccio più integrato e collaborativo verso la sostenibilità ambientale e sociale tra aziende e fornitori.